Blog

- 19 dic 2019
- NEWS
- 673 visualizzazioni
- 0 commento
- Condividi questo articolo


Nel 2020 cambiano i
parametri per usufruire di bonus e detrazioni fiscali per
la casa. La Manovra, infatti, introduce limiti a
seconda delle fasce di reddito (tranne per le agevolazioni per
i mutui prima casa). Vediamo cosa cambia con
l’arrivo del nuovo anno.
Sostanzialmente gli “aggiustamenti” del governo sono stati
calibrati per “colpire” i contribuenti più ricchi. Il riordino delle detrazioni
fiscali è inserito nella legge di Bilancio in discussione
al Senato. Nel dettaglio la fascia penalizzata è quella a
partire dai 120mila euro di reddito annuo, per la quale, con diversi
scaglioni le detrazioni fiscali vanno a ridursi gradualmente
sino ad annullarsi per i redditi che superano la soglia dei 240mila euro.
Detrazioni mutui prima casa
Non tutte le detrazioni fiscali seguiranno questa logica,
però. Anche per il 2020, infatti, le spese per
gli interessi dei mutui prima casa si applica indistintamente
a tutta la platea dei contribuenti, senza limite di reddito alcuno. Per tutti,
infatti, si applica la detrazione fiscale del 19%. Stesso identico
discorso anche per le spese sanitarie (detrazione al 19% nel
730 senza limitazioni di reddito).
Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Economia, i contribuenti
con un reddito che supera i 120mila euro nel 2018 erano 302.266, lo 0,73% del
totale. Ma versano il 18% dell’Irpef netta, 24 miliardi di euro su 157
complessivi. Sono soggette alle riduzioni in base al reddito (a partire dai
120mila euro lordi annui), tra le detrazioni che riguardano la casa nel 2020,
le spese per gli affitti degli studenti fuori sede.
Un po’ come accade anche per la detrazione prevista per famigliari a carico
e redditi di lavoro, il reddito complessivo utile che va a stabilire le detrazioni
a cui può accedere il contribuente sono determinate al netto del reddito
derivante dalla proprietà immobiliare adibita ad abitazione principale.
Confermate le detrazioni casa 2020
La legge di Bilancio 2020 ha confermato diverse detrazioni per la casa che, di fatto, restano escluse dai tagli di bonus e agevolazioni fiscali. Si tratta di agevolazioni per riqualificazione energetica degli edifici e quelli per ristrutturazioni edilizie le cui aliquote sono tra il 50 e il 65%, così come il sismabonus o alcune detrazioni per erogazioni liberali al 24%. Alcune di queste figurano nella lista delle 51 deduzioni più utilizzate dai contribuenti italiani. Vediamo quali sono:
- Bonus Verde:prevede una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per gli interventi di cura, ristrutturazione e irrigazione del verde privato;
- Ristrutturazioni: permette di usufruire della detrazione per le ristrutturazioni edilizie nella misura del 50% con limite di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare fino al 31 dicembre del 2020;
- Ecobonus: detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici nella misura del 65% fino al 31 dicembre del 2020. L’importo da portare in detrazione può variare dal 50% al 85% della spesa in base alle caratteristiche dell’intervento e la detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo;
- Mutui abitazione principale: come già detto, oltre a poter accedere a offerte specifiche da parte di alcune banche, può beneficiare di una detrazione Irpef del 19% degli interessi passivi fino ad un massimo di 4000 euro;
- Sismabonus: le spese sostenute per la messa in sicurezza antisismica degli immobili compresi nelle zone ad alta pericolosità è uguale al 70% delle spese sostenute;
- Bonus Mobili: detrazione del 50% per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A o A+ per un importo massimo di 10.000 euro.
Le limitazioni alle altre detrazioni
fiscali 2020
Seguiranno invece le riduzioni previste per le fasce di reddito tra i 120mila e i 240mila euro, invece, altre detrazioni fiscali che esulano dalle misure per la casa. Vediamo quali:
- spese veterinarie;
- spese per lo sport di figli a carico;
- spese per i servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordomuti;
- spese funebri;
- spese per l’Università;
- spesa per la scuola dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado;
- spese per minori o maggiorenni a carico con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa);
- spese per i premi per le assicurazioni sulla vita o quelle per il rischio di eventi calamitosi sulla casa.
Autore: Idealista.it - https://www.idealista.it/news/finanza/fisco/2019/12/12/137741-detrazioni-casa-2020

- 19 dic 2019
- NEWS
- 167 visualizzazioni
- 0 commento
- Condividi questo articolo


Ieri sera mi ha chiamato un mio cliente per il quale sto seguendo la vendita di un immobile a Schio, chiedendomi di passare da lui quando possibile… Questa mattina alle 9.00 ero a casa sua!!!
Iniziamo la conversazione, mi chiede come sto, famiglia ecc.. (solite domande di circostanza tra cliente e professionista ma anche tra due persone che ormai si conoscono da più di tre anni, per altre operazioni immobiliari).
Lui: “Ti ho invitato per riferirti che mi hanno chiamato dei tuoi colleghi di 3 agenzie diverse, dicendomi che sono interessati al mio immobile e che hanno un cliente pronto a comprarlo”
Io: “Molto bene e tu cosa hai risposto?”
Lui: “Sai, gli ho riferito di chiamarti così da parlare con te ma niente.. loro non collaborano..”
Li per li mi stavo già innervosendo.. ma quando dalla sua bocca sono uscite le parole che adesso Ti riporto, mi sono sentito fiero di quello che faccio e di quello che sono, ed è proprio per questo che adesso le sto condividendo con te!
Lui: “…Io gli ho ribadito di chiamarti e trovare un accordo, ma sono stati categorici dicendomi che loro non lavorano così e non collaborano con le altre agenzie!! AH NON COLLABORATE?? BEH MOLTO PEGGIO PER VOI – gli ho detto - PERCHE’ MARCO E LA SUA AGENZIA CENTRO CASA COLLABORA E COSI’ FACENDO VI SIETE PERSI UN’OCCASIONE!!! Ma di che agenzia siete?!? Ecco cari XXX, non vi preoccupate di quando decade l’incarico perché tanto NON VE LO DAREI COMUNQUE!!”
Non hai idea di che gioia immensa nel sentirsi apprezzati e valorizzati in questo modo!!! Sto pubblicando questo articolo con la speranza che le agenzie che hanno contattato il mio cliente si riconoscano… e per aggiungere che comunque...
L’INCARICO E’ DECADUTO 3 MESI FA’!!! Ma quando subentra la fiducia e la stima reciproca non c’è documento scritto che tenga… ;)
Marco D.
Staff Centro Casa.

- 19 dic 2019
- NEWS
- 699 visualizzazioni
- 1 commento
- Condividi questo articolo


Altro che
successione, gli italiani continuano a preferire la donazione come
strumento di distribuzione del patrimonio in famiglia.
Lo dimostra
l’ultimo Rapporto dati statistici notarili relativo al primo semestre di quest’anno, condotta
dal Consiglio Nazionale del Notariato che evidenzia un aumento
annuale delle donazioni immobiliari del 2,29% e dell’1,18% quelle
mobiliari.
Per tutte le
donazioni, eccetto solo quelle di modico valore, è obbligatorio l’utilizzo
dell’atto pubblico e nel dato sono comprese quelle effettuate nell’ambito di
patti di famiglia.
Donazioni diffuse soprattutto al Sud
Un’analisi
di tipo geografico, mostra che le donazioni immobiliari restano più
comuni al Sud, dove si concentra oltre il 35% delle donazioni di immobili, con
la sola eccezione di Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige in cui la
percentuale di donazioni immobiliari rapportato al numero di abitanti è tra le
più alte d’Italia.
Senza
particolari variazioni la distribuzione territoriale delle donazioni
immobiliari rispetto al 2018. Uniche regioni che fanno registrare un incremento
percentuale tra i due semestri intorno all’11% sono Umbria, Calabria e
Sardegna.
Asset più donato, il fabbricato
Tra le varie
tipologie di beni donati si riscontra che, rispetto al primo semestre dello
scorso anno, sono in netto aumento le donazioni di aziende (+20,36),
in leggero incremento quelle di azioni e quote (+3,62%),
mentre diminuiscono, seppur di poco, le donazioni di denaro (-1,52%).
Decisamente in
calo le donazioni di nuda proprietà di quote e azioni (-29,09%)
rispetto al primo semestre 2018.
Tra le donazioni
di beni mobili rimangono maggiormente diffuse quelle relative al
denaro, alle azioni e/o quote e alle aziende, concentrate
prevalentemente al nord con la Lombardia che rimane la regione in testa per
numero di donazioni mobiliari (circa il 26% del totale), sebbene in calo di
oltre 2 punti rispetto al primo semestre 2018, e con un incremento del numero
di atti per il Sud e nelle Isole, il che costituisce una novità rispetto alle
rilevazioni precedenti.
L’immobile
più donato rimane il fabbricato (53,54% del totale) e nel
raffronto con il primo semestre 2018, le percentuali relative alle donazioni di
fabbricati in piena proprietà e in usufrutto subiscono un incremento
rispettivamente del 4,11% e del 3,06%, mentre scendono leggermente quelle della
nuda proprietà (-1,15%), sostanzialmente stabili le donazioni di terreni
agricoli.
Identikit di donanti e donatori
Stabile,
infine, è il quadro anagrafico sia dei donanti, sia dei donatari: la maggior
parte dei secondi è compresa tra 18 e i 55 anni, così come resta
molto diffusa la cessione a favore degli ultracinquantacinquenni
dell’usufrutto, mentre la maggior parte dei donanti ha dai 55 anni in su.
Autore: Mariangela Tessa per Wallstreetitalia - https://www.wallstreetitalia.com/altro-che-successione-sempre-piu-italiani-optano-per-la-donazione/?amp

- 12 dic 2019
- NEWS
- 632 visualizzazioni
- 0 commento
- Condividi questo articolo


Niente più "sconto in fattura": il Parlamento
hanno dato lo stop alla norma discussa che era stata introdotta nel Decreto
Crescita. Costringere le aziende, specie le meno robuste, ad anticipare agli
utenti i soldi previsti dall'eco-bonus, avrebbe messo in seria difficoltà il
flusso di liquidità delle Pmi dell'edilizia e dell'impiantistica. Ora in
commissione Bilancio del Senato è passato un emendamento che blocca la norma:
le categorie economiche hanno vinto la loro battaglia.
CONFINDUSTRIA.
«Siamo felici che il nostro appello rivolto ai
parlamentari vicentini lo scorso ottobre e ribadito pubblicamente non più di
una settimana fa al sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta, abbia trovato
un riscontro concreto, togliendo così, dal capo dei nostri imprenditori, una
spada di Damocle terribile», è il commento a caldo di Luciano Vescovi,
presidente di Confindustria Vicenza. «Quel provvedimento, che obbligava le Pmi
ad anticipare al cliente, mediante uno sconto insostenibile in fattura che poteva
arrivare addirittura all'85% del lavoro, gli effetti di sisma ed ecobonus statali,
era di fatto una condanna per le imprese medio-piccole che da un punto di vista
prettamente finanziario non hanno le spalle così larghe da potersi sostituire
allo Stato. Quell'articolo del Decreto Crescita poteva comportare crisi di
liquidità immediate per cui salutiamo con soddisfazione questa decisione del
Parlamento. Nella speranza che tutto sia confermato».
CONFARTIGIANATO.
«Il Parlamento ha compreso le ragioni di Confartigianato
e la necessità di ristabilire nel mercato corrette condizioni di concorrenza
che non penalizzino gli artigiani e le piccole imprese», sottolinea la sua
soddisfazione in una nota Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Veneto
e Vicenza. «Questo importante risultato è soprattutto frutto di una azione di
lobby coordinata tra il nazionale - che ha messo a disposizione anche una
straordinaria piattaforma digitale di condivisione dei lavori parlamentari- e
il territorio, in particolare quello veneto. Confartigianato Veneto è stata
protagonista di diversi incontri con tutti i parlamentari locali a cui è stato
consegnato un preciso emendamento che è stato non solo recepito ma votato ieri
all'unanimità in commissione al Senato. Un grazie in particolare alla senatrice
Roberta Toffanin di Padova, prima firmataria del nostro emendamento. Ma
analoghi emendamenti soppressivi sono stati presentati da tutti i gruppi
parlamentari. La volontà di cancellare la misura del Decreto Crescita è stata
quindi unanimemente condivisa. In questi mesi ci siamo battuti per chiedere
l'eliminazione di una misura che avrebbe escluso dal mercato una grossa fetta
delle 60mila impresse artigiane venete del "sistema casa"
(costruzioni, installazione impianti, serramenti). Le nostre ragioni sono state
condivise dall'Autorità Antitrust intervenuta anche nei confronti del Governo e
del Parlamento proprio per chiedere modifiche alla norma».
IL
MERCATO.
«L'abrogazione dello sconto in fattura - aggiunge Bonomo
- consentirà di restituire equilibrio ed efficacia a un sistema di incentivi
che rappresenta un valido strumento per la riqualificazione energetica e la
sostenibilità del patrimonio immobiliare e per il rilancio del settore
costruzioni. Auspichiamo che l'aula non stravolga questa decisione». La norma
peraltro era accusata di incostituzionalità. In Veneto il mercato sostenuto
dall'ecobonus ammonta, nel 2018 (dati Enea), a 541 milioni di investimenti (il
16,3% dei 3,3 miliardi a livello nazionale) e 42mila interventi. Negli ultimi 5
anni - segnala Confartigianato - le cifre salgono a oltre 2 miliardi di
investimenti e 215 mila interventi. Il 31,4% di interventi è in serramenti, il
24% per pareti verticali (e il 15,4% orizzontali), il 12,6% in caldaie a
condensazione, il 7,4% pompe di calore, il 4% schermature solari, l’1,1%in
solare termico e 0,75% impianti a biomassa.
CNA.
«È una vittoria dell'artigianato e delle piccole imprese
che hanno testardamente e pervicacemente denunciato i nefasti effetti che lo
sconto in fattura avrebbe provocato nel nostro settore e ne ha chiesto sin da
subito l'abrogazione», dice Alessandro Conte presidente di Cna Veneto: «È una
vittoria di chi ha sempre mantenuto una posizione coerente, convinto della
giustezza delle sue idee».
Autore: Il Giornale di Vicenza

- 07 dic 2019
- NEWS
- 708 visualizzazioni
- 0 commento
- Condividi questo articolo


Il 16 dicembre 2019 è
l’ultimo giorno per versare il saldo dell’Imu-Tasi: anche quest’anno, come in
passato, l’adempimento non riguarda la prima casa, a meno che non si tratti di
un immobile di pregio. Vediamo di seguito le principali casistiche.
CASO A:
SALDO PAGATO A GIUGNO
Se a giugno 2019 è già stato pagato il saldo bisogna solo verificare se
l’aliquota pagata sia sempre la stessa a dicembre 2019. Questo perché i Comuni
a volte pubblicano la delibera in ritardo. Quindi:
1) se l’aliquota è la stessa
(ed è cosi nel 99% dei casi) fino a giugno del 2020 non è necessario fare
nulla;
2) se l’aliquota invece nonè
la stessa è necessario calcolare e pagare la differenza. È infatti difficile il
caso che si vada a credito perché vorrebbe dire che il Comune ha abbassato
l’aliquota.
Come si controlla se
l’aliquota è la stessa:
1) si va sul sito del
ministero e si legge la delibera comunale;
2) se invece la lettura della delibera risultasse complessa è possibile
utilizzare il calcolatore
Iuc del Sole 24 Ore.
Ecco le istruzioni:
3) cliccare su Calcolo IMU + TASI; nella schermata che si apre inserisci il
nome del Comune;
4) a questo punto si apre un menu a tendina; alla voce “Tipologia immobile”
bisogna flaggare, per una seconda casa, su “Altri immobili”;
5) inserire la rendita catastale;
6) inserire l’aliquota del proprio Comune; in genere, nel calcolatore del Sole
24 Ore è presente l’aliquota aggiornata, ma se si vuole verificare la
situazione è necessario posizionarsi all’inizio della pagina del calcolatore, dove
compare la scritta ” Vuoi consultare le informazioni relative al tuo Comune?“;
fare click sulla scritta e controllare anche qui la delibera Imu-Tasi 2019 e
qual è l’aliquota;
7) inserire infine la quota di possesso, i mesi di possesso e gli altri dati richiesti.
A questo puntosi ottiene l’imposta dalla base o valore imponibile calcolata in
automatico.
CASO B:
A GIUGNO È STATO PAGATO SOLO l’ACCONTO
Il percorso è identico al
controllo dell’aliquota del CASO A. Nella stragrande maggioranza dei casi si
paga quanto pagato a giugno, quindi è sufficiente replicare l’F24 barrando
saldo al posto di acconto.
CASO
C: CASA COMPRATA NEL CORSO DELL’ANNO
I calcoli vanno rifatti
comunque: il calcolatore Imu ne tiene conto considerando i mesi di possesso se
in quel mese la casa è stata posseduta per almeno 15 giorni (articolo 9 Dlgs
23/11). Se la casa è stata comprata prima del 16 giugno, ed è stato versato un
acconto, il 16 dicembre si pagherà per tutto questo secondo semestre. Se la
casa è stata acquistata dopo il 15 giugno, si pagherà solo il secondo semestre,
a saldo.
Come
si paga l’Imu e dove
L’F24 si può compilare online sul sito della propria banca o si può pagare in
versione cartacea in posta o in banca. Oppure con bollettino postale allo
sportello o sul sito di Poste italiane.
Come
compilare l’F24 sul calcolatore Imu online
Quando, usando il calcolatore Imu, si inserisce il nome del Comune appare il
codice Comune (per esempio H501 per Roma, F205 per Milano, L219 per Torino) da
riportare sull’F24. Poi bisogna aggiungere:
- una crocetta su saldo;
- il codice tributo: 3918 per la seconda casa;
- la rateizzazione: 0101;
- l’anno: 2019
- l’importo: il 50% (acconto) o il 100% (saldo) dell’imposta totale. In caso di
acconto il saldo scade il 16 dicembre 2019.
Attenzione: nel calcolatore Imu è necessario calcolare un mese se in quel mese
è stata posseduta la casa per almeno 15 giorni (art. 9 Dlgs 23/11).
Imu,
come si arrotonda?
All’euro per difetto sotto 49 centesimi, all’euro per eccesso dai 50 centesimi
in su.
Autore: Enrico Bronzo e
Saverio Fossati per Il Sole 24 Ore - https://www.ilsole24ore.com/art/imu-2019-come-calcolare-e-pagare-l-imposta-ACUvUb2

- 19 nov 2019
- NEWS
- 187 visualizzazioni
- 0 commento
- Condividi questo articolo


Questo è uno
dei miti più grandi dell’immobiliare e una frase che mi sono sentito ripetere
spesso da quelle persone che in un primo momento pensavano di poter fare a meno
dell’agenzia immobiliare per vendere la propria casa.
Effettivamente alcune case sono situate in una posizione privilegiata, in uno
di quei quartieri dove le persone fanno a pugni per vivere, dove le case in
vendita sono poche e il numero di richieste è veramente alto.
Quando una
di queste case viene messa sul mercato ad un prezzo corretto viene venduta
abbastanza rapidamente.
Però devi
tener presente che il lavoro di un agente immobiliare, sempre che lavori in
maniera professionale e non come facevano i vecchi sensali di piazza che
mediavano il commercio delle mucche, non è quello di fare pubblicità alla casa.
Il ruolo di
un agente immobiliare professionale è quello di accompagnare te e l’acquirente
dalla visita fino all’atto notarile offrendo assistenza per risolvere tutti
quei piccoli o grandi problemi che inevitabilmente sorgono durante una vendita
importante come quella di una casa
Alcuni proprietari di case che inizialmente decidono di vendere la loro casa
come privati lo fanno perché sono stati consigliati in questo modo da amici e
familiari che gli dicono frasi tipo:
mio cugino
ha venduto da solo e ha risparmiato 5.000 € di provvigioni; Mario ha fatto
tutto da solo e non ha dovuto pagare l’agenzia, e tante altre frasi del genere.
Secondo
questi “consiglieri” per vendere una casa non sono necessarie specifiche azioni
di marketing, nessuna competenza per gestire la trattativa, nessuna capacità
per individuare potenziali problemi e risolverli; insomma non sono necessarie
tutte quelle abilità specifiche che un agente immobiliare professionale dovrebbe
possedere.
Quando una
vendita va in porto e non sorgono problemi questo mito viene alimentato ma
considera che circa il 38% delle persone che hanno provato a comprare o vendere
casa da sole ha detto che non lo farebbe mai più
Se comunque hai deciso di vendere senza l’aiuto di un agente immobiliare ecco alcuni suggerimenti che ti consiglio di seguire:
Tieni sempre in casa una proposta di acquisto per essere preparato a condurre
una trattativa con un potenziale acquirente.
In realtà il valore più importante che otterrai con
l’aiuto di un agente immobiliare è quello di avere un professionista che filtra
le persone che vengono a vedere la tua casa.
Ci sono due tipi di non clienti, quelli che vanno in
giro a curiosare ma non sono ancora pronti ad acquistare e quelli che vanno in
giro a vedere case per ispezionarle prima di fare un pulizia approfondita di
tutti gli oggetti di valore.
Inoltre il vero lavoro dell’agente immobiliare comincia dopo aver trovato
l’acquirente.
Il suo compito è quello di fare in modo che la tua
esigenza di spuntare il prezzo massimo si incontri con il desiderio
dell’acquirente di pagare la casa il meno possibile; dopo la trattativa
l’agente immobiliare dovrà accompagnarti in tutto il percorso della vendita
fino all’atto notarile, coordinando tutte le figure professionali necessarie a
far sì che non sorgano problemi.
Staff Centro Casa

- 08 nov 2019
- NEWS
- 200 visualizzazioni
- 0 commento
- Condividi questo articolo


Questa è, a mio avviso, la più brutta delle frasi che chi sta per
acquistare casa possa pronunciare. Quando arrivi a dire “Non è bellissima ma
può andare”, vuol dire che ti stai accontentando. Vuol dire che stai accettando
una soluzione mediocre piuttosto che cercare quella perfetta.
Ascoltami bene, è del tuo futuro che stiamo parlando. Futuro tuo e della
tua famiglia. Stai cercando la casa in cui vivrai, in cui forse vedrai crescere
i tuoi figli, in cui passerai momenti felici, la casa che ti accoglierà quando
tornerai stanco alla sera, la casa che sarà il tuo rifugio nei giorni NO e che
sarà spettatrice silenziosa dei tuoi giorni più belli.
Per questo e per altri mille motivi che in cuor tuo SAI, non puoi e non
devi accontentarti di un immobile che è “accettabile” ma che non ti fa fare i
salti di gioia. La casa che amerai deve emozionarti, deve farti ballare (magari
quando nessuno ti vede o ti prendono per pazzo), devi riempirti di felicità al
pensiero di poterci vivere e di poter esclamare “è casa mia”. Non puoi
accontentarti, non adesso. Non sul più bello.
E se non vuoi correre il rischio di accontentarti di una casa mediocre, vai
sul sito www.centrocasaschio.it e richiedi la consulenza gratuita
con uno dei nostri professionisti immobiliari, che ti guiderà nella scelta
della tua casa perfetta, senza permettere che tu ti accontenti. Mai. Ricordati,
vai su www.centrocasaschio.it per lasciarti aiutare a trovare la
casa che amerai.
Staff Centro Casa.

- 07 nov 2019
- NEWS
- 684 visualizzazioni
- 0 commento
- Condividi questo articolo


È il bonus
facciate la vera novità nell’ambito
delle detrazioni sui lavori in casa del 2020.
Dal 1° gennaio 2020
debutterà la nuova detrazione del 90 per cento sulle spese sostenute
per la ristrutturazione delle facciate di edifici privati e condomini.
Sarà la Legge di Bilancio 2020 a rendere ufficiale la novità, e successivamente
spetterà all’Agenzia delle Entrate il compito di definire le regole
applicative.
Il bonus facciate
2020, ancora in fase di “definizione”, si presenta già da ora particolarmente
interessante: tra le spese detraibili vi sarà anche manutenzione
ordinaria (come la tinteggiatura delle pareti esterne), non
prevede limiti di spesa e potrà essere cumulato con l’ecobonus.
L’agevolazione
potrebbe però essere limitata al solo 2020: è il Ministro Franceschini che, in
un’intervista rilasciata al Sole24Ore, fornisce alcune anticipazioni.
Quel che è certo è che
il pacchetto dei bonus casa 2020 è destinato ad allargarsi e, accanto
alla proroga delle detrazioni fiscali su ristrutturazioni,
riqualificazione energetica, adeguamento antisismico ed acquisto di mobili ed
elettrodomestici, il credito d’imposta per il rifacimento delle facciate
renderà ancora più conveniente avviare lavori in casa ed in condominio.
Ancora poco chiaro è
invece il destino del bonus verde che, anche considerando lo scarso appeal che
ha avuto, potrebbe arrivare a naturale scadenza a fine anno e non essere
prorogato al 2020.
Bonus facciate 2020,
come funziona la nuova detrazione del 90% sulle ristrutturazioni
Dal 1° gennaio e
fino al 31 dicembre 2020 i contribuenti che effettuano lavori di
manutenzione sulle facciate degli edifici, ville, appartamenti privati o
condomini, potranno accedere alla detrazione fiscale del 90 per
cento che (almeno per ora) non prevede limiti in merito al totale
delle spese detraibili.
È il Ministro
Franceschini, promotore della novità, ad anticipare alcuni piccoli dettagli su
come funzionerà il bonus facciate 2020.
Innanzitutto, sarà
applicabile ai lavori effettuati su tutte le tipologie di edifici. Non solo
condomini, ma anche appartamenti privati. Si tratterà di un “derivato” del
bonus ristrutturazioni, con un’estensione dell’elenco dei lavori ammessi in
detrazione fiscale.
A differenza della
detrazione del 50 per cento, il bonus facciate riguarderà anche i lavori
di manutenzione ordinaria, come la semplice tinteggiatura delle pareti esterne
degli edifici. Non sono previsti, ad oggi, limiti di spesa e, in sostanza, il
contribuente potrà detrarre il totale dell’importo sostenuto per i lavori.
Il bonus
facciate completerà il quadro delle agevolazioni sui lavori in
casa e, a partire dal 2020, accanto alle ristrutturazioni interne delle
abitazioni, ai contribuenti verranno rimborsate anche le spese per i lavori di
rifacimento esterno.
Salvo novità, il
bonus facciate sarà fruibile a partire dai lavori avviati dal 1° gennaio
2020 e, come tutte le detrazioni fiscali, il rimborso del 90 per cento
sarà riconosciuto come credito d’imposta in dichiarazione dei redditi.
Gli aspetti da
chiarire riguardano essenzialmente:
- gli anni di erogazione del rimborso Irpef (che per gli alti bonus casa
sono 5 o 10);
- la durata dell’incentivo (se sarà limitato al 2020 o se sarà
introdotto per il prossimo biennio\triennio);
- la modalità di fruizione dell’importo e se sarà ammessa la cessione
del credito per gli incapienti.
Sarà quindi
fondamentale attendere la presentazione del DdL di Bilancio alle Camere,
prevista entro il 20 ottobre, e la successiva approvazione entro il 31
dicembre. Poi, come di consueto, all’Agenzia delle Entrate spetterà il compito
di render note le modalità applicative della misura.
Bonus facciate 2020,
cumulo con le altre detrazioni sui lavori in casa
Il bonus
facciate potrà essere cumulato con le altre detrazioni fiscali previste.
Non c’è il rischio che
il bonus del 90 per cento vada in conflitto con l’ecobonus o la
detrazioni sui lavori di ristrutturazione edilizia.
Quel che è certo è che
per alcune tipologie di lavori sarà necessario attendere le disposizioni di
coordinamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, come per i lavori in
condominio volti a migliorare le prestazioni termiche degli edifici
intervenendo sugli esterni.
Le indicazioni
operative dovranno però arrivare presto, anche tenuto conto del fatto che,
almeno per ora, il bonus facciate sarà introdotta come misura
limitata al solo 2020.
Sarà dall’analisi dei
risultati conseguiti che, il prossimo anno, il Governo deciderà se rinnovare o
meno l’agevolazione.
Ristrutturazioni,
bonus facciate completa le detrazioni sui lavori in casa 2020
Il bonus facciate
mette un nuovo tassello all’insieme delle detrazioni sui lavori in
casa che, oltre ad agevolare i contribuenti, hanno contribuito a ridurre
la crisi del settore edilizio.
Nell’elenco
dei bonus casa che saranno rinnovati al 2020 rientrano tutte le
detrazioni previste ad oggi: bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus mobili e
sismabonus.
Novità sono attese
anche sul meccanismo dello sconto in fattura, introdotto dal Decreto
Crescita per ridurre i tempi d’attesa dei rimborsi Irpef ma che ha raccolto più
critiche che apprezzamenti.
Sembrerebbe invece
destinato a terminare alla fine dell’anno il bonus verde, la detrazione
del 36 per cento sulle spese relative a lavori di sistemazione a verde e
realizzazione di giardini in edifici privati, singoli o condominiali.
Autore: Anna Maria
D’Andrea per Informazionefiscale.it -https://www.informazionefiscale.it/bonus-facciate-2020-come-funziona-detrazione-ristrutturazioni-novita-legge-di-bilancio
Categorie
Archivio Blog
Ultimi commenti
-
Mixplofe
https://graws-things.tumblr.com/ KW: Can You Buy ROBLOX Gift Cards At Walmart 2021 Robux In Robux Generator 2020 DECEMBER UPDATED How Much Are... -
Mixplofe
https://ameliagaylegorgas2117.weebly.com/ Do you want be famous on tiktok? Click link above and enjoy fans and followers free! 2021... -
Mixplofe
https://graws-things.tumblr.com/ KW: Does ROBLOX Accept Amex Gift Cards For Debit 2021 ROBLOX Gift Cards Tesco 2021 How To Get Robux 2020...
Articoli più letti
-
Al via la Dichiarazione dei redditi: piccola guida informativa
1277 visualizzazioni
-
Vuoi risparmiare una provvigione?
1206 visualizzazioni
-
Centro casa Schio: disponibilità e professionalità
1163 visualizzazioni